domenica 8 aprile 2012

L'ultima follia del ciclismo va ad un folle...giusto così!!!

C'è chi la definisce "l'ultima follia del ciclismo". Per molti è "l'Inferno del Nord". Per tutti è semplicemente la Parigi-Roubaix, una corsa che è un simbolo di quel fantastico sport che è il ciclismo. 260 chilometri in mezzo alle campagne francesi, in quel Nord-Pas de Calais reso famoso dal film "Giù al Nord", coi suoi cieli grigi e la pioggia che pare sempre doversi rovesciare sui corridori che arrancano nelle tortuose stradine in alcuni tratti ancora lastricati in pavè. Già, il pavè, il nemico di ogni ciclista: 50 chilometri di denti che sbattono, di braccia che tremano, di polvere che si solleva. E ancora va bene quando non piove: altrimenti le facce dei corridori si trasformano in maschere di fango che però nulla hanno a che vedere con le terme e i beauty center. E poi quei nomi, ormai scolpiti nella memoria di tutti gli appassionati: la foresta di Arenberg, il Carfour de L'arbre, al termine del quale si spalancano finalmente le porte del paradiso dopo tanto pedalare nell'Inferno.
E oggi Tom Boonen, fiammingo, ha scritto per la quarta volta il suo nome nell'Albo d'oro al termine di un'azione che si potrebbe definire folle. Già, perchè solo un folle (o un grande campione) poteva concepire l'idea di partire a 50 chilometri dalla fine, liberarsi di un compagno di squadra nemmeno fosse un peso e volare indisturbato verso la vittoria finale. La quarta. Prima di lui, solo un'altra leggenda del ciclismo belga, Roger De Vleaminck negli anni '70, era riuscito nell'impresa.
Un'azione d'altri tempi quella del fiammingo, una cavalcata solitaria che riporta alla memoria gli anni leggendari del ciclismo, quando il coraggio e la follia (e rieccoci!) del Campione decidevano le gare, e non le radioline e gli ordini dalle ammiraglie. Un uomo e la sua bicicletta, nemmeno i guantini di protezione: mancava soltanto il tubolare di riserva in spalla e le immagini in bianco e nero per trasportare Boonen negli anni ruggenti. 
C'è stata anche una piccola soddisfazione per i colori azzurri in questa giornata di elogio alla Follia che avrebbe fatto felice Erasmo da Rotterdam: il nostro Ballan si è classificato terzo. Ma questo è solo un dato statistico, per quanto importante: oggi a vincere è stata la Follia.  Secondo Erasmo la Follia allunga la vita. Non solo: fa aumentare anche il numero delle vittorie.  

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